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Il presente della candela nella storia di una famiglia

Una fiamma che si rinnova di generazione in generazione

Nella seconda metà del ‘700 in Trentino-Alto Adige – come in molte altre parti, soprattutto rurali, d’Italia – le candele di cera d’api costituiscono, insieme alle lampade ad olio, la principale fonte di illuminazione sia pubblica sia domestica. Una parte fondamentale della vita quotidiana (o meglio, notturna) di famiglie e comunità che nascono e crescono intorno alle chiese, primi luoghi di aggregazione, concreta, culturale e spirituale. Luoghi in cui l'”illuminazione” è di casa in tutti i suoi significati.

Il paese di Roncone, in Val del Chiese, a quei tempi è poco più di un borgo di poche centinaia di anime. Tra queste, Stefano Giovanelli è farmacista e speziere, un ruolo più che una professione, per cui dispone di arnie per la produzione di propoli, balsami e altri rimedi e medicinali ricavati dal lavoro delle api. Lo stesso Stefano intuisce di poter sfruttare la cera prodotta in quelle arnie per soddisfare la richiesta di luce, prima in Val del Chiese, poi a Tione, in Val Rendena e nelle valli vicine. Da queste origini deriva il soprannome “Spezièr“, che ancora accompagna la famiglia.

Giuseppe è un artigiano intraprendente: agli inizi del ‘900 si trasferisce nella vicina Tione dove, in quella che rimarrà fino ad oggi la sede dell’azienda, mette a punto nuovi metodi per la chiarificazione della cera e utilizza macchinari sempre più sofisticati per la produzione delle candele.

La “giostra“, macchina a funzionamento manuale, è utilizzata tuttora per la realizzazione di candele a immersione e ceri pasquali dall’alto valore artigianale.

La Cereria sospende la sua attività durante le due Guerre per ripartire ogni volta e, di generazione in generazione, arrivare al presente attraverso una storia in cui è evoluta la candela come oggetto ora simbolico ora di design.

Oggi è Antonio Giovanelli a dirigere il laboratorio artigiano e l’attività di produzione attraverso una contemporaneità in cui, come in un prisma, la luce delle antiche candele si moltiplica in una varietà di forme e utilizzi attuali senza mai esaurire la propria simbologia, e non rinunciando alla qualità di paraffine e cotoni, come da tradizione, né alla sapienza della loro lavorazione.

Dopo il suo trasferimento a Tione, la Cereria non ha mai cambiato sede.

Ripercorrendo la sua storia e quella delle sue ristrutturazioni ci si immerge in uno spaccato di vita di un territorio e di un’attività che evolve senza mai abbandonare radici profondamente tradizionali.

Oggi la stessa sede ospita anche uno showroom e negozio per la vendita diretta di tutti i prodotti della Cereria Giovanelli, tra premi e documenti storici, fotografie e testimonianze di una storia lunga più di 240 anni.

Come un cero che non si consuma, si rinnova col tempo la passione e per un mestiere dall’anima artigianale.
All’esperienza si è aggiunto l’entusiasmo per il presente e la tecnologia ad ampliare il laboratorio con un reparto capace di soddisfare anche grandi volumi di produzione.

1780
Stefano Giovanelli fonda la cereria a Fontanedo (Roncone - TN)
1902
L'azienda si trasferisce a Tione di Trento
1995
In occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II a Trento, la cereria Giovanelli realizza e dona al Santo Padre un apposito cero pasquale
2011
In occasione della festa dei 150 anni dell'unità d'Italia, la cereria Giovanelli viene premiata a Roma da Unioncamere tra le 150 aziende più longeve d'Italia e viene iscritta nel "registro nazionale delle imprese storiche"
2022
Antonio Giovanelli acquista l'intera proprietà societaria e ne assume la piena dirigenza

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